BAZZI                                               via Carlo Bazzi

 

                                                                                                           

 

TARGA:

via Carlo Bazzi – medaglia d’oro – san Martino del Carso 1916 – già via Marsala

 

 

QUARTIERE ANTICO:  san Martino

 

 da Vinzoni 1757. In celeste vico Cicala (via A.Caveri); giallo, strada s.Martino (v.CRolando); tra esse, l’abbazia di s.Martino. In verde, ipotetico tracciato di via CBazzi.

 

N° IMMATRICOLAZIONE:    2722  categoria 3

 

 Dal Pagano/1961

 

in celeste via C.Rolando; in giallo via A.Caveri; in verde via C.Bazzi

 

UNITÁ URABISTICA: 24 - CAMPASSO

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°:    04800

CAP:  16151

PARROCCHIA:   san Gaetano e san G.Bosco

STORIA

Il percorso fiancheggiava, quale anonima stradina, il lato mare dell’abbazia di san Martino e del suo oratorio.

Probabilmente assieme a tante altre, nel 1900 le fu imposto un nome; e sino ancora nel 1933, si chiamava-  via Marsala. Con questa titolazione è segnalata  dal Novella, e dal Pagano/33.


Ma già il 19 agosto1935, per delibera del podestà di Genova, si chiamò “via Carlo Bazzi”. 

Nel 1940 è descritta con solo civ.2 nero e cinque rossi (due calzolai, fruttivendolo, carbonaio, reti per letti).

                                                                   


STRUTTURA:

Va da via C.Rolando verso levante, chiusa.

In particolare: è senso unico viario dall’incrocio con via A.Caveri a via C.Rolando; mentre è doppio senso  viario da detto incrocio a piazza A.Ghiglione.

CIVICI nel 2007*

Neri = da 1 a 3; nessuno pari.

Rossi= da 1r  a 27r     e da 2r a 30r.

Per demolizione dopo l’ultimo evento bellico, furono ricostruiti nel 1952 i civv. 1 e 3

DEDICATA:

al milanese, nato nel 1883 inventore di un tipo di costruzioni antisismiche.   Arruolatosi in fanteria, divenne capitano gestendo la terribile guerra di trincea, sempre condividendo  alla pari con i suoi soldati il pericolo della morte sotto il tiro incrociato e di sbarramento delle armi pesanti, nonché fronteggiando il primo impiego austriaco dei gas asfissianti e l’uso delle mazze ferrate per finire i feriti.

Lo sappiamo combattente a Bosco Capuccio nei giorni 11-15 marzo 1916, contro una munitissima trincea chiamata ‘fortino’ posta sulla sella tra san Martino e san Michele, a collaborare con il suo superiore Achille Stennio (vedi). Come spesso succedeva, erano attacchi e ritirate con controattacchi ripetuti, per conquistare pochi metri ma come in questi casi importanti per dominare un vasto terreno.

Durante uno di questi combattimenti, fu colpito a morte, meritandosi la medaglia d’oro al valore militare.

 

BIBLIOGRAFIA

-Archivio S.Comunale Toponomastica

-AA.VV.-Annuario-guida archidiocesi- ed.1994.382—ed.2002.420

-Enciclopedia Sonzogno

-Gazzettino Sampierdarenese.   :   2/90.9

-Pagano/1933-pag.80

-Pastorino.Vigliero-Dizionario delle strade di genova-Tolozzi.1985-pag.128

-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio.1995-tav.21

-Stradario del Comune di Genova edito 1953 –pag. 19

 

non citato da Dizionario biografico; Enciclopedia Motta; Pagano 1961