CATENA                                                     vico della Catena

 

 

TARGA: vico – della - Catena – già vico Mentana  

                                            

 

QUARTIERE ANTICO: Comune

 da MVinzoni, 1757. In giallo villa Centurione del Monastero; rosso, crosa dei Buoi; fucsia via SCarzino; celeste via NDaste

N° IMMATRICOLAZIONE:   2749 CATEGORIA:  2

         

 da Pagano/1961                                             da Google Earth.2007

CODICE DELLA STRADA - N° INFORMATICO:   14520

UNITÀ URBANISTICA:  26 - SAMPIERDARENA

CAP:   16149

PARROCCHIA:   s.Maria della Cella

STRUTTURA senso unico viario, da piazza V.Veneto a piazza del Monastero dove è chiusa da colonnine in ghisa a sbarramento.  È una strada comunale che ancora nel 1995 si voleva solo pedonale, d allo scopo vi furono posti negli anni di fine decade 1970 i paletti di sbarramento), ma attualmente ancora carrozzabile, a senso unico, per i motoveicoli.

Lunga 88,1 metri e larga 3; ha due marciapiedi con bordi in granito larghi 0,77 m. per tutta la sua lunghezza.   

Nel 1950 unico bar era al 5r di Pesce Giuseppe.

La carreggiata in pietre di granito, fu completamente rifatta negli anni 1995-8 .

STORIA:   all’inizio, la stradina era popolarmente chiamata ‘ vico della Catena’. Il nome farebbe riferimento ad uno sbarramento affinché non fosse utilizzato dal traffico, animali o carri (posto probabilmente dai proprietari Centurione della villa posta al limite a mare della strada, là dove la strada passa sotto la proprietà signorile ed era forse privata ma di comodo a tutti usarla per inoltrarsi dalla marina nel centro del paese; come si concedeva invece nella vicina crosa a ponente detta appunto dei Buoi).  Anche gli Spinola (vedi via Dottesio-via Cassini) avevano sbarrato la loro proprietà con una catena appunto per impedire anche in quella zona il passaggio popolare dentro una proprietà privata: laggiù il fatto favorì la denominazione popolare alla ‘regione’ detta appunto ‘della catena’ ed ancora in uso nel 1850. Del suo ancoraggio sulla villa - sempre sia vero - non resta traccia  alcuna. Lamponi propone l’idea dell’ancoraggio per le barche tirate sulla riva; tutto può essere, ma per l’uso abituale, il vicolo appare eccessivamente troppo lontano dalla spiaggia, che iniziava presso la parte a mare di via san Pier d’Arena ed a sua volta era lontana dalle onde una diecina di metri (a parte certe mareggiate quando il mare lambiva le case a lato monte della suddetta strada a vero lungomare, ma pur sempre al termine della piazza), e non si capisce perché fosse limitato a questa stradina quando l’ancoraggio era esteso su tutto  il litorale.

    Sulla spiaggia corrispondente lo sbocco  della crosa,  dagli inizi del 1800 c’era il cantiere navale dei Casanova.

   All’inizio del secolo 1900, quando connetteva piazza XX Settembre (p.za del Monastero) e via Vittorio Emanuele (p.za V.Veneto), nell’euforia dell’epopea garibaldina e necessità da parte dei regnanti di sottolineare le tappe dell’unità nazionale, divenne “vico Mentana”, e tale rimase fino alla delibera del podestà del 19 ago.1935 quando tornò ad essere ‘vico della Catena’.

Nel Pagano/40  il vico ha le stesse delimitazioni odierne,  e, oltre all’Esattoria Consorz. delle Imposte al civ.16r, ha un parrucchiere, un erborista, una bottiglieria e al 22r Parodi&Parodi che vendono cucine nonché al civ. 1 nero la soc.an.Metalbrun ed il costruttore edile Perca&C.

 

CIVICI         in crescendo, da piazza V.Veneto al mare

2007: NERI   =  1          e     2

           ROSSI =  da 1r  a 15r             e da 2r , a 26r   

===civ.1-3r:  vi si apriva il passaggio agli spogliatoi degli artisti, quando il vecchio teatro Splendor aveva l’ingresso sulla piazza, dove il bar Roma.

 Tuvo riferisce esservi stato agli inizi del 1900 - senza precisare dove - una delle sedi delle “Leghe del Lavoro”, frequentate da Pieragostini.  

Presumo però si tratti di locali in via Cassini, riferendosi alla ‘crosa’ della Catena (vedi).

===L’apertura che, prima dell’archivolto e salendo pochi scalini dà accesso al piazzale delle poste, non ha numero civico. Ma corrisponderebbe al 7r (vedi sotto).

===civ.16r Ospitava l’esattoria delle imposte, prima che fossero trasferite altrove. Nel 2010 si legge un foglio esterno appeso che indica essere il locale sotto sfratto obbligato per legge per insolvenza e su domanda de “Fondazione Balbi”

===civ. 26r:   ha sede il Circolo Bandistico RisorgimentoMusicale -Filarmonica di San Pier d’Arena –riconosciuto dalla Regione Liguria. Tel. 010.414730  – 3331613267 -  segreteria@bandacmr.it

   Due sono le date di nascita: una banda musicale cittadina, nacque ufficialmente nel 1851, per desiderio di alcuni sampierdarenesi, la maggior parte lavoratori, che dedicavano la serata alle prove, e le festività alle manifestazioni. (Riuniti nella sede della soc.Universale dopo lo scioglimento di un primo tentativo, fu dapprima chiamato Risorgimento Musicale Operaio (con maestro l’anziano impiegato del telegrafi di nome Stratenero dipendente delle Poste allora site in piazza G.Modena; triestino, era stato capobanda nell’esercito austriaco, buon organizzatore sia perché conoscitore di tanti strumenti, sia perché pazientemente insegnava anche ai più ottusi, sia perché già allora pretendeva uno stile nel marciare suonando. Quando la banda fu sciolta, ne soffrì tanto che strappò la musica che aveva composto e vendette tutti gli strumenti che teneva in casa e che imprestava a chi non ne aveva ma voleva imparare).  Dopo cinque anni di vita, entrò in crisi, ma fu ricostituito sotto la immediata dipendenza del Comune locale. Attestati e trofei sono datati 1888, 1891 e 1892: erano nastri tricolori, con medaglie d’argento acquisite a Genova più un nastro azzurro con medaglia di bronzo, più uno verde in argento e oro guadagnato ad alessandria nel 1893.

  

il labaro                               anni 1910-20, davanti all’ingresso –oggi sarebbe in via Cantore -  di    

                                            villa Doria di salita Belvedere (che si intravvede in alto a destra)

 

   Ma lo statuto, che diede il nome attuale, risale a novembre 1895, quando il gruppo musicofilo rinacque in un magazzino di via Mariani(?) per merito di Menotti Parodi, Stefano Casarino e Nicolò Liberti.

      Proseguendo esecuzioni in Italia (Voghera, Torino, Milano, Roma, Bari) ed all’estero (Tolone, Cannes, Ginevra) con alterne vicende, guidati dal cav.Celle e diretti da valenti maestri, all’inizio 1900 vantava una ottantina di elementi: divenne la migliore della Liguria ed una delle più premiate bande musicali d’Italia ai concorsi nazionali ed esteri (la prima onorificenza è datata 1902; nel 1904 premiati dal Presidente della Repubblica Francese =un vaso di Sevres; nel 1905 dal Sindaco di Tolone =una statua raffigurante “il trionfo del Lavoro”, ambedue poi donati nel 1962 all’Ospedale di SPd’Arena).

    Non esisteva la TV ed anche il cinema era agli esordi: partecipare ad attività simili era inserirsi negli avvenimenti salienti della città; possedere la tessera di socio era garanzia di credibilità.  Il passato glorioso, come in tutte le associazioni, soggiacque all’evoluzione industriale ed alle sue ondulazioni (dell’economia e dei costumi); non risparmiò  quindi periodi di  alto e basso, dove solo la volontà e grinta dei migliori, permise la sopravvivenza. In San Pier d’Arena si offrivano alla cittadinanza oltre alla  nostra banda musicale “Risorgimento”, la ‘società corale “Orfeonica”’ di via Bombrini (vedi,’Euterpe’), una succursale del ‘liceo musicale “Gasparini”’ nella casa del Fascio, l’ ‘ateneo musicale “G.Monteverdi” di via V.Emanuele 54.6.

Nel 1928, il Comune di Genova delibrò il 2 aprile, la somma di 18mila lire da devolvere alla banda (ed in diversa cifra alle altre bande cittadine: Prà, Cornigliano, Sestri, Pegli, Nervi,Voltri, Acompagna), per 30 concerti all’anno (da effettuarsi in piazza del Monastero) onde assicurare alla cittadinanza l’esecuzione di concerti gratuiti in piazza, “in considerazione che essi rappresentano uno dei mezzi più pratici ed apprezzati per diffondere nel popolo i sani principi di cultura artistico-musicale”..

   Nel 1933, in era fascista il nome e lo statuto furono sciolti d’ufficio; gli elementi che restarono furono posti sotto il controllo del ‘sindacato corale nazionale fascista’ (che si proponeva fornire elementi corali lirici per la zona di Genova occidentale, da Sampierdarena a Voltri e Pontedecimo, ed in special modo per i teatri Modena, Politeama Sampierdarenese, Ligure, G.Verdi; con Tubino Attilio segretario)

  Una delle sedi provvisorie, fu in locali di via B.Agnese.

   Risorto dalle ceneri nel 1945, passò difficili momenti finanziari tanto che nel Pagano/61 non è inclusa nelle bande, ma nei circoli ricreativi; mentre, di musicale in SanPier d’Arena, nulla. Queste gravi difficoltà (anche a livello nazionale) soprattutto di  sovvenzionamento ma che coinvolgenvano il reclutamento e l’organizzazione, portarono addirittura ad un altro scioglimento nell’anno 1962 (con ovvio strascico di inutili accuse, il prs.Marcenaro già aveva fatto dono alla Patria del ricco medagliere; i liquidatori Montecucco Giacomo e rag. Cavalli  all’Ospedale Scassi tutto il materiale morale ed artistico (coppe, medaglie), compreso il gonfalone e la bacchetta d’argento del m.Flavoni). Ma, scrive Fravega, è difficile far morire cosa è nel cuore, per cui pochi mesi dopo però, ad opera di volenterosi tra cui in particolare Giuseppe Di Gesualdo, riuniti in assemblea all’Universale vennero riprese e programmate le iniziative atte a mantenere in vita il ‘Circolo’, seppur un po’ come tanti ‘capitani di ventura’, bravi ciascuno ma non adeguatamente addestrati nel gruppo.

   In più, nel ’74 furono sfrattati dal Comune dalla sede posta nei fondi del palazzo del Monastero (locali che faceva parte dell’ingresso alla palestra, per via interna). L’atto amministrativo mirava solo a far pagare un affitto a tutte le società che prima occupavano gratuitamente anche piccola parte degli edifici pubblici.

   Nell’ ’84 tornarono ad essere 42 elementi, in seguito ad un ennesimo risveglio dei cittadini locali con a capo l’UOES, Rino Baselica, Casapietra, Mario Vozza (mecenate e neo presidente), Spartaco Donati, Tullio Macciò (definito “deus ex machina” del nuovo solidalizio), Gfranco Olivieri, Roberto Baldini (presidente della circoscrizione e secondo presidente), Mino DiGiuseppe ed il cav. Falabretti.                                                      Nel 2000, diretta dal maestro Cesare Marchini,  (compositore, arrangiatore, esecutore, insegnante. Fiumano, nato il 5nov1926, iniziò col clarinetto. Internato in Germania nel 1943, al ritorno iniziò ad esibirsi coime professionista. Dopo molte esperienze, tra cui un soggiorno negli USA ove suonò nella Big Band dell’esercito ed incise alcuni dischi. Iniziò l’esperienza SPd’Arenese nel 1992 prima di trasferire la sua attività didattica a SestriP nel 1992. A lui è stata dedicata  la scuoila di musica del Circolo.  Nel 2010  è da 20 anni il Direttore Artistico del Circolo, affiancato in questi ultimi tempi nella direzione d’orchestra dal M° Enrico Ferrando.

Accanto alla tradizionale attività della banda, che accompagna dal 1895 tutte le manifestazioni civili e religiose della delegazione, e che conserva la Scuola di Musica, intitolata al M° Marchini (formando in essa ottimi elementi che entreranno poi a far parte di banda e orchestra, grazie alla grande preparazione e alla dedizione dei suoi stimati insegnanti), ha preso forma, a fianco della banda tradizionale, una vera e propria orchestra di fiati e percussioni, la Filarmonica di Sampierdarena, che ha intrapreso una intensa attività concertistica, iniziata con un concerto al Modena, intitolato “Incontri…” dedicato ai maggiori esponenti del jazz nazionale, nel 2001 il primo di numerosi dischi CD ed un DVD dedicato al maestro stesso vita ed attività artistica.      Nel novembre dell’anno 2002, festeggiando il 107 compleanno, fu inaugurato il nuovo stendardo sociale, con lo stemma di San Pier d’Arena (il precedente era di cento anni fa) con i colori verde-oro.                                                                           Nel 2003 terza edizione dei concerti, nel Teatro dell’Archivolto allargando l’incontro con professionisti fisarmonicisti e suonatori di jazz  di caratura internazionale Gianni Basso, Gianni Coscia, Gianluigi Trovesi, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Paolo Silvestri, Luciano Biondini e Xavier Girotto; nel 2011 sarà la volta del clarinettista Gabriele Mirabassi. Tutte queste esibizioni hanno un fine non solo artistico, ma anche benefico, infatti tutti i concerti sono a favore di associazioni  che svolgono benemerita attività di volontariato sul territorio. Inoltre gruppi di musicisti del Circolo hanno partecipato a svariati spettacoli collaborando con compagnie nazionali, tipo la “ Fortezza di Volterra”, con Daniele Luttazzi e Josè Saramago. Nel 2007 l’Orchestra ha accompagnato lo spettacolo  sperimentale “ Barnum” di Alessandro Baricco sia al Teatro Modena che in turneé.                                                                  Dal 2009  il Circolo ha inoltre organizzato un intenso programma di conferenze/incontri sia di argomento musicale con esibizioni illustrative che di argomenti di vivo interesse generale.

 

 

   

 

                       

 

La banda è stata diretta dai maestri Renato Bellaccini; Bellone; Borella; Casimiro Corradi; Cesare Flavoni; Cesare Marchini; Pietro Nuciforo; Rota; Franco Russo; Santaniello; Travi; Roberto Marcianò.

Il circolo è stato presieduto (in ordine alfabetico) dai maestri Carlo Argeri; Barbieri; cav Celle; Costa; DeAmicis; Dellechà; Marcenaro; Carlo Moreno; Parodi; Poggi; Puppo Domenico; Ravecca Ferrando Maurizio; Giuseppe Sommariva.

La banda è ora diretta dal maestro con direttore artistico il maestro Cesare Marchini.

   SCOPO = Il Circolo Risorgimento Musicale è una Associazione che porta avanti da sempre la sua missione sociale di diffusione della cultura musicale, di partecipazione e di solidarietà, come d’altra parte è esplicitamente espresso nel suo Statuto, utilizzando  ‘corsi di educazione musicale’ e la ‘scuola di orientamento musicale’ (gratuita, aperta a tutti, sostenuta in parte con finanziamento della Regione. Vengono così impartite da insegnanti diplomati, lezioni di teoria, solfeggio, pratica dei più svariati strumenti) soprattutto dando modo a molti giovani di trovare nello studio della musica una attività sana e gratificante. Con queste mète, il Circolo è diventato un punto di riferimento sia per Sampierdarena che per la città di Genova per la funzione sociale ed educativa che svolge.       Ad ogni importante ricorrenza, concerti-sagre-processioni-feste natalizie,  la presenza della banda allieta i passanti, richiamandoli ai valori semplici ma basilari, che arrivano direttamente al cuore di chi ascolta.    Attualmente sembra essere l’unico centro ad insegnare musica in forma popolare.

=== civ.7r   il cancello da adito al nuovo palazzo delle poste, eretto a metà della decade dopo il 1990. Nel posto, c’era un grosso e possente edificio, chiamato “palazzo del riso” il cui ingresso non era sulla piazza ma tramite un sottopasso ancta esistente, in via Sampierdarena (vedi).  Polemiche erano in atto nel 1999 per le trivellazioni fatte al fine di assicurare le fondamenta dell’edificio, e che avrebbero ostruito scarichi di collettori e di torrenti sotterranei. 

 

BIBLIOGRAFIA

 

-Archivio Storico Comunale

-Archivio S.Com.Toponomastica -  scheda 1010 

-AA.VV.-annuario-guida archidiocesi- ed./1994-pag.393---ed./02-pag.430

-AA.VV.-Il Mutuo Soccorso-Istit.Mazziniano.1999-pag.370

-D’Oria S.-Sampierdarena   San Teodoro-DeFerrari 2001-pag.50

-Ferrari GB.Capitani di mare e bastimenti-Tigullio.1939-pag.137

-Gazzettino Sampierdarenese: n. 4/72.3  +  5/73.5  +  2/74.6  + 7/79.3***  +  8/79.5  +  10/79.5 + 10/81.6  +  7/84.6  +  7/86.8  +  8/88.6  +  9/88.18  +  9/89.5  +  1/90.11  +  8/90.3   +  6/95.9  +  7/95.9 + 07/02.14 + 10/02.9 + 04/03.5 + 02/04.6 + 04.04.12

-Lamponi M.-Sampierdarena- LibroPiù.2002- pag.56

-Novella P.-Strade di Genova-Manoscritto bibl.Berio.1900-30-pag.18

-Pagano/1933-pag.825--/1950–pag. 328--/1961-pag.597

-Poleggi E. &C-Atlante di Genova-Marsilio.1995-tav.34

-Tuvo.Campagnol-Storia di Sampierdarena-D’Amore.1975-pag.112