CANTORE via Generale Antonio Cantore
scritta posta sul muro del giardino della Fortezza
poco dopo la sua morte, su proposta anche di GB.Botteri (allora in qualità di Presidente del consiglio direttivo del comitato distrettuale della CRI), venne proposto intitolare una strada all’illustre eroico concittadino. L’impiegato comunale addetto, ingegnere civico, propose al Sindaco i nomi delle strade sostituibili: via Operai, via sant’Antonio, via san Bartolomeo, largo Lanterna, piazza del Teatro Modena, via della Cella.
Il 29 giu.1917 fu deciso, ed il 10 luglio decretato dalla Giunta comunale, cambiare il nome da ‘via sant’Antonio’ a ‘via generale Antonio Cantore’. Quindi soppiantando l’antico nome del santo, fu dedicato al generale alpino quel tratto di strada in prosecuzione di via de Marini, che da via Palazzo della Fortezza arriva sino all’incrocio con via della Cella; ove iniziava e proseguiva via N.Daste (già via Mercato).
Nel 1920 ancora si chiamava col nome dell’alpino; e l’ultimo portone a monte era il civ. . detto palazzo Bonanni il quale possedeva dei giardini a monte, che furono acquistati dalla RES (vedi) e permisero costruire 55 m. di via A.Cantore.
foto 1919 - Il grosso depliant della RES chiama questo edificio ‘proprietà Bonanni’ e gli attribuisce anche il terrazzo. Corrisponde al civ. 33 di via N.Daste. Secondo me, l’attribuzione del terrazzo è erronea, in quanto quest’ultimo appare ben separato dal caseggiato (come lo è anche oggi); e quindi la balaustra è più probabile che fosse la parte terminale a mare della villa Pinedo – in alto a sinistra nella foto sotto – e descritta in corso dei Colli.
foto 1919 – angolo tra via generale Cantore (poi N.Daste) e corso dei Colli. Balaustra con colonnine di terrazzo che alla data della foto – e nell’opuscolo della RES - si descrive appartenesse al palazzo Bonanni (a destra) oggi civ.33 di via N.Daste). Buona parte del terrazzo ora è occupato dal civ. 36 di via A.Cantore. Al posto della latteria nel 2011 c’è il negozio di scarpe TipToe.
Da quella data al 1930 in base ad una delibera straordinaria del Comune del 31.3.1921, decisiva per aumentare le tasse ad alcune società, delle quali, che esistessero nella strada sono citate: Cassanello e figli, fabbrica di pasta;- Rebora Andrea e figli, molino e pastificio (in villa Grimaldi, via Daste 4);- soc.an. RES, ovvero Rinnovamento Edilizio Sampierdarenese (vedi a ‘via RES’).
Nel febbraio di questa data, fu deciso dagli iscritti al Partito Nazionale Fascista (abbreviato PNF) di affittare le ex stalle dei regi Carabinieri site in questa strada, per farne la prima sede fissa; da loro affettuosamente chiamata ‘la stalla’ perché tale era la funzione di quei vani prima della loro occupazione; fu visitata da Mussolini in una suo giro all’Ansaldo nel maggio 1926 e vide nascere la locale ‘Squadra di combattimento’. Furono presi in affitto dei locali oggi posizionabili nel retro dell’attuale palazzo civ.40 di via A.Cantore, in via N.Daste di fronte alla villa SerraMonticelli: un cancello da adito ad un atrio e, a ponente si aprivano i locali suddetti. Dopo questa prima sede, il partito – acquisito numero, baldanza ed impeto violento -, si ritrasferì il 4 novembre 1933-XI in via Mameli (via Carzino).
Dal Gazzettino S. viene descritto nella strada una ‘trattoria-caffè La Dominante’ di Parodi Alfonso, atleta più volte premiato nel sollevamento pesi e nella lotta greco-romana. Il bar, titolato pure ‘cantine Parodi’, da lui aperto dal 1920 al ’45 (ma sul Pagano 1920 e 25 non c’è; sulla Guida genovese Costa 1928, esiste -alla voce ‘vini’- un Parodi, ma Giacomo, in via G.Cantore 20r), fu ritrovo di sportivi (alla Sampierdarenese era stato cambiato il nome per volere politico, ed appunto si chiamava Dominante), artisti ed amanti della musica leggera (con una discoteca fornitissima: fu sui ritmi del genere sincopato - lo swing - che nacque nei locali la figura artistica di Natalino Otto, al secolo Codognotto), del canto corale (fu lo stesso Parodi a far nascere e presiedere dal 1932 il ‘coro Euterpe’; complesso che in dieci anni di vita passò di successo in successo a livello nazionale, diretto dal maestro Pieragostini (sue le parole di una musica andata perduta: «vint’anni ‘na chitära e a primmaveja, // ‘na seja tûtta argento che a m’ammïa // ‘na sâe de baxi canto stasseja, // sperando che s’arvisse unn-a gioxïa, // con questa aietta ch’a pa ûnn-a caressa. // Brûnetta, ti me veu sta ûn pò a sentì, // quante stelle e serenate gh’en staneutte de vellûo, // quante coppie innamoâe che se baxian // tremando dove gh’è ûn pitin de scûo, // mentre o mâ o l’è ciatto e-o m’ammïa // Zena a brilla comme a so e ti ti dormi, // alloa mi canto tûtta a neutte o mae amô». Fino a pochi anni fa era ancor vivente un componente del coro dalla voce deliziosa, soprannominato ‘Culin’, delle battute del comico Marzari e delle sfide di forza tra Maciste e Palmiro (la gara tra i due era tra chi più volte riusciva ad essere capace di sollevare con una mano - dapprima posta a terra e con sopra due persone erette - e posarle su un tavolo; il vincitore era festeggiato con brindisi di vino buono).
Nel Pagano 1925 vengono segnalati: al 2 la fabbrica casse in legno di Calvi Romolo;--- e la carrozzeria di Boveri Luigi rappresentante, con officina di montaggio delle gomme piene per carrozze della soc.Talbot di Milano;-- al civ. 4 Rebora Andrea e figli hanno in esercizio, tel. 41-333, un mulino a vapore (vedi v.Daste 4); ma come ‘pastificio’ compare Rebora Salvatore fu Andrea, lasciando intendere che ‘il vecchio’ era morto l’anno prima;---al 23-4 Muratori Antonio negoziante in legnami (ancora attivo nel 33); 34r la cartoleria di Berardi Giovanni (eguale nel 1925; timbri in gomma e metallo; lo ritroviamo nel 1933 in via Daste 41.43; nonno dell’omonimo titolare della cartoleria di via C.Rolando; con stampati e cancelleria per uffici); 89 Fossati Giacomo e f.lli sono uno degli 11 stabilimenti che lavorano la latta, tel 41486 (ed ancora in attività nel 1951 in via Rela ed in via GB Sasso,11)
Segnalati invece dal Novella, già da molti anni vi si aprivano il Conservatorio delle Madri Pie e la chiesa di santa Maria della Sapienza.
Nel 1927 un elenco pubblicato dal Comune ed approvato dal podestà nel giugno, riporta la titolazione, errata nelle sequenza del nome di ‘via Cantore Antonio’ (eguale ne esisteva un’altra a Genova Centro, e così verrà battezzata dopo una decina d’anni la nuova strada centrale), anziché ‘via generale Antonio Cantore’ (una sottigliezza, che però urta contro l’usanza di allora, di far precederei il nome dal titolo, come ‘via generale Garibaldi’, ‘via capitan G.Bove’, ecc.).
Nel 1928, la Guida Costa segnala: al civ. 2-Boveri Luigi, fabbrica carrozze; 2bis-Carubbi Angelo gestisce il garage SPD’Arena ed anche 29-Motto Agostino ha un garage; 4- Rebora Andrea&figli + 95-MatteucciBordi Carolina vendono pasta alimentare; 5-Castelli Angelo + 117r Casale Giacomo hanno macelleria - un documento rilasciato dal Dazio comunale, datato 3 sett.1926 certifica che Casale Giacomo nell’anno lug25-giu26 al mattatoio comunale ha macellato: manzi n.40 Cg.14.127; vacche n.3 Cg.1095; vitelli superiori n.63 Cg.20.886; vitelli inferiori n.168 Cg.45.417; montoni n.109 Cg.4.941; agnelli n.182 Cg.1.905; carne fresca Cg.382; trippa Cg.31- non viene specificato il significato della sigla Cg (chilogrammi? italianizzato in epoca fascista) - lo stesso in altri documenti -del 1919 e -del 1926 appare possedere anche una macelleria in via De Marini (vedi); 8-f.lli Pessino, bottai; 10r Moscatelli Costantino, 33r-Arata Carmine + 67r Montanari Calogero, hanno la merceria; 11r-Lungavia Leopoldo + 34r-Berardi Giovanni + 81-Serra Olimpia, vendono materiale di cartoleria; 12Gandolfo Mario è trasportatore; 13-sorelle Bixio ricamatrici;
14- Massardo&Diana hanno stabilimento –tel.41272- e vendono conserve alimentari (anche in via V.Emanuele al 19). Un biglietto intestato della ditta, senza data, indirizzato al sig. Lagorara, e firmato da Eraldo Diana scrive «mi permetto inviarle una seccatura. Non pensi male di me, ma l’incarico mi venne affidato dalla Superiore Autorità Fascista cui non posso esimermi. Con in più sentiti ringraziamenti le mie scuse ed i miei ossequi personali»;
15r-Bottero Amedeo e 86r-Segale Maria, vendono commestibili;18r-Battisti Paolo, 88r-Casale Giuseppina hanno una latteria; 27r Professione Ferdinando è tornitore in legno; 29-Bariatti Ugo, e 36r-Usolini Luciano, calzature; 29-Farlenga Luigi fabbrica casse per imballaggi; 31r Battisti Ettore è gelataio; 45-Pastorino Severino vende porcellane e terraglie; 50-Benso Lazzaro è falegname; 51r-Bozzo Teresa è fruttivendola; 54r-Ercole Stefano e 39r-Iberti Eugenio, gestiscono una osteria; 55r Rametto Cesare è orefice, orologiaio e gioielliere; 57r-Frambati Quirino vende mobili; 66 Maccaferri Imelde è straccivendola; 71-Polo Alessandro e 83-Argentini Pietro sono confettieri e pasticcieri; 73-Bagliani Francesco, è parrucchiere; 75r-la società Coratio applica saldatura autogena; 79r Gattavara Maria tabaccaia; 82r Bruni Amalia e 19 Profumo Domenico e 1 Remrino Eugenio si interessano di vino; 20r-Parodi Giacomo 84r-Cassi&Fravega sono negozianti di carta e cartoni; 85r-Ruggeri Maria ha una tintoria; 89-Fossati Giacomo&f.lli lavorano latta; 94r BoninoL&f.lli lavorano producendo sacchi; 96r-Soc.An.Coop.OrtoAgricola Ligure tratta generi agricoli; 97r-Chianese f.ll sono vetrai;
Per il Pagano/1933: al 2 Boveri Antonio come nel 1925; al 4 le scuole elementari Giuseppe Mazzini e Maria Mazzini; il palazzo Scassi con le scuole di avviamento commerciale Dante Alighieri e le scuole serali professionali commerciali ( disegno, diritto, fisica, contabilità, lingue, computisteria); poco più a ponente, senza numero, persiste Rebora Andrea e figli, come nel 1925; seguiti dalle Franzoniane ’Istituto femminile Madri Pie’ (l’asilo, il collegio convitto, una scuola esterna con elementari, medie, cucito, ricamo, pianoforte e pittura); al civ. 14 abitavano i fratelli Diana (dei quali il commendatore ed ex-sindaco era Manlio) produttori di generi alimentari; al 17 la segheria di Masnata Giuseppe; al civ. 26 un panificio della cooperativa C.Rota; al 29 i f.lli Balestrino & C: avevano una officina; al 34r la cartoleria di Costa Andrea; al 35r la tintoria di Ferioli Bianca; al 101r il negozio di Chianese N. vetri, cristalli, porcellane divenuto pregiato pittore come pure il figlio, più illustre ancora.
Con l’apertura nel 1936 del nuovo tracciato parallelo, posto poco più a nord , la dedica a Cantore fu trasferita a tutta questa nuova grande arteria, compreso il primo tratto di strada a levante che era già stato dedicato a Giosuè Carducci. Nella via sottostante, il nome del generale venne sostituito - come è oggi - con via N.Daste; che si aggiunse al tratto di ponente, già a sua dedica.
Sul muraglione che sostiene il parco della villa della Fortezza, c’è da quasi novant’anni, ancor oggi, intonacata a fresco (non in marmo) la targa, della strada che nel 1933 era classificata di 3.a categoria.
BIBLIOGRAFIA
-Archivio Storico Comunale
-Archivio S.Comunale Toponomastica - scheda 807 +0
-AA.VV.-Oltre un secolo di Liguria-Il SecoloXIX.1996-pag.205
-Cereseto E.-La “Casa Littoria” del Fascio 2genito-Reale. 1933-
-DeLandolina GC – Sampierdarena - Rinascenza .1922 – pag.34
-Gazzettino Sampierdarenese: 2/76.8 + 7/83.11
-Guida genovese Costa anno 1928-9-pagg.970-1001
-Novella P.-Strade di Genova-Manoscr. bibl.NBerio-1900-30-p. 17.19.35
-Pagano annuario/1933-pag.245---/1961-pag.778-1532