DE AMICIS via Edmondo De Amicis
Non più a Sampierdarena, attualmente in Portoria (era in san Vincenzo; sull’elenco delle strade-toponomastica del Comune- gli hanno cambiato il nome in Edoardo).
Corrispondeva a tutto il percorso che da via De Marini (poi ‘generale Cantore’, ora ‘via N.Daste’ ), saliva alla “proprietà Piccardo” (vedi via GB.Botteri) e – più su - sino al progettando ospedale; quindi le attuali via Malinverni e via Balbi Piovera, allora unite in unico nome, prima del “taglio” di via A.Cantore.
Nel 1757 il territorio posto a ponente della casa Spinola, apparteneva al marchese di Francavici (meglio Francavilla).
Nel 1910, in uno dei primi elenchi stampati dal Comune con censite le strade cittadine, era ancora “da via DeMarini verso la collina”; itinerario precisato negli anni subito dopo, con la soprascritta a penna: “fino all’incontro della via Promontorio e della salita Galileo Galilei”. Quindi coinvolgeva anche l’attuale via M.Fanti e via G.B.Derchi. Essendo una via lunga in questa data, ovviamente già aveva i numeri civici che arrivavano al n° 78 e 73.
Nel Pagano 1912 hanno recapito nella via gli appaltatori di costruzioni Zaccheo Giacomo¨¤ e Puppo-Lavagetti; ed i f.lli Tubino demolitori di bastimenti.
Nel Pagano 1925 compaiono al 2-3 lo scultore Onorato Toso; al 4-4 la levatrice Musso Maria ed al 5-8 Rossi Amelia;--- al 12-12 il negozio del grossista di vetri Canepa Angelo;---
Nel 1927, l’elenco delle strade genovesi pubblicato dal Comune, registra due vie omonime; una anche a Sestri. La nostra, di 3a categoria.
Al civico 16-15 era Gentilini Giuseppe – costruzioni edili, specialità in forni; prima era in via G.Carducci, 22-2.
Negli anni 1930, al civ.73 c’era l’osteria Texetto ove in quell’anno fu tenuto una prima gara-convegno di canti popolari, quando il dialetto era ‘cosa del popolo’..
E così era ancora nel 1933, di 4a. categoria. Pagano/33 segnala il recapito dell’appaltatore edile Zaccheo Giacomo; al civ.4 del floricoltore Bonzi Domenico; al 12.11 il negozio di vetri di Canepa Angelo & C.; ed al 37r l’unica gelateria cittadina di Almone Domenico (già presente nel 1925).
Solo il 19 ago.1935 il podestà decise dedicare un tratto di strada a GB.Derchi ed il resto a G.Balbi Piovera; solo in un terzo tempo, nel mezzo, subentrò via M.Fanti.
DEDICATA al poeta ligure (solo per nascita, avvenuta ad Oneglia il 21 agosto (il Diz.Biog. e Zanichelli scrivono ottobre)) 1846, da Francesco (regio banchiere dei sali) e Busseti Teresa. Infatti visse quasi totalmente fuori regione.
E vi tornò solo per morire di ictus, a Bordighera l’ 11 mar.1908).
Quattordicenne, scappò di casa per arruolarsi nei Mille: fu ripreso prima di imbarcarsi e riportato in famiglia.
Inizialmente si orientò verso una carriera militare; in tale veste, partecipò col grado di sottotenente alla terza guerra di indipendenza, da Custoza (1866) fino alla presa di Roma (1870). Di quel periodo rimangono un libro, intitolato ‘Vita Militare’(1868, poi più volte rimaneggiata fno al 1880), e vari altri scritti sul tema, di cui i più famosi sono i ‘bozzetti’, ipotesi di un libro che avrebbe potuto chiamarsi ‘Patria’ e per il quale aveva steso le pagine di giovani eroi come ‘la piccola vedetta lombarda’ ed il ‘tamburino sardo’.
Congedato e maturato, preferì dedicarsi al giornalismo, iniziando come corrispondente dall’estero (Spagna, Marocco, Olanda, Turchia) del Corriere della Sera; confermò così le sue doti di scrittore brillante di esperienze di viaggi, e di facile comunicabilità (famoso il libro “Costantinopoli” del 1887 del quale il premio Nobel turco Pamuk Orhan ha scritto “il miglior libro per ragazzi su Istambul”; ma altrettanto “Spagna”, “Olanda”, “Ricordi di Londra”, “Marocco”, “Ricordi di Parigi”).
Così si scoprì essere, più che giornalista, uno scrittore di libri con alto impegno civile. La scuola in primis.
Erano i tempi in cui don Bosco, don Daste ed altri filantropi cercavano modelli da dare ai giovani che lottavano, nell’analfabetismo, contro la povertà esasperata, la fame, l’emarginazione sociale. Produsse opere che sottilineavano, marcando a fuoco, le caratteristiche cercate nella gioventù: comportamenti e scelte di vita improntate di semplicità ed alti ideali (della Mamma e della Patria, con la grande avventura del giovane genovese Marco descritta con il suo capolavoro per gli adulti “sull’Oceano” (1889); in esso espone questi due ideale come meta fissa, e che raggiunge al di là dell’oceano dopo mille peripezie), ispirate alla amicizia, lealtà e bontà, facendo primeggiare sentimenti di altruismo e fratellanza (indimenticabile è il capolavoro per ragazzi intitolato “Cuore” (1866), diario di uno scolaro, con cui commosse intere generazioni, per l’educazione dei sentimenti da trasmettersi in tutti i vari episodi; tanti valori che ai tempi d’oggi sono stati stravolti assumendo all’opposto un indirizzo più individualista, meccanicista ma almeno non così ipocrita. Ad ognuno i suoi tempi.
Aveva creato il buonismo deamicissiano, alquanto irrazionale alla luce di oggi che al predominio del cuore-sentimento preferisce credersi raziocinante-cerebraloide. Ma, allora, divenne uno degli strumenti più potenti nel creaure una unificazione culturale nazionale sul metro della media borghesia umbertina del nord. Al punto che qualche studioso definì questa commozione dell’io italico - divenuto un noi con molte ipocrisie - una solenne truffa psicologica; scivolando però nell’io isolato ed elefantiasico: io, solo io che soffro per colpa degli altri, io che indiscutibilmente amo-odio, rido-piango, ho solo ragione io, io che anelo mettermi in mostra nella vetrina di Facebook o dei reality). Con questa qualità dei testi, a lungo il narratore è rimasto della memoria collettiva quale “il Padre letterario della Patria”.
Ma l’impegno civile si legge anche nel “Romanzo di un maestro” (1890 - nel quale l’insegnante non è il solito espositore delle glorie nazionali, ma è un uomo con famiglia, impegnato da solo in quanto non aiutato dallo Stato nella sua battaglia contro l’analfabetismo, contro le famiglie contrarie alla scuola e bisognose di braccia nei campi. Questo romanzo fu censurato dal fascismo e, dal 1927, proibito alla lettura), negli scritti relativi ai drammi della miseria, dell’emigrazione, dei disperati, dei malati mentali (“Il giardino della follia” -1902), del bisogno di maggiore giustizia sociale e di maggiore interesse verso il popolo delle periferie.
Nel 1884 da Genova si imbarcò per Buonos Ayres invitato per delle conferenze dal giornale locale “Nacional”.
Così lentamente emerse anche l’impegno politico, in modo altrettanto vivo, intelligente e coinvolgente. Quest’ultimo ideale, maturato con una sempre maggiore convinzione, politicamente fu orientata a sinistra verso il nascente socialismo quando il movimento era ancora visto sia dallo Stato che dalla Chiesa come un nemico o il diavolo (divenne amico e seguace di F.Turati anche nei momenti in cui il socialismo fu bandito come pericoloso e l’amico incarcerato). Non solo lo propone quale voce delle idee socialiste, più esplicita ne “Lotte civili” del 1899 e “Primo maggio” pubblicato postumo (1980 - di ispirazione marxista); ma perfino lo farà separare dalla moglie (che detestava queste idee).
L’improvvisa morte di un figlio (suicida), determinerà un finale di vita più riflessivo, meno pubblico ma sempre impegnato politicamente. Suoi, articoli sulla società in fase di sconvolgente sviluppo industriale: sul calcio, sull’alcoolismo, sulla pace e contro il militarismo; e tanti appunti per altrettante conferenze nelle sezioni del partito e poi pubblicati sulla stampa socialista a diffusione nazionale.
Alla sua morte, avvenuta a Bordighera il 11.3. 1908, per suo volere, la salma fu traslata a Torino. Il treno che trasportò il feretro, fu segno di popolare riconoscimento e di affetto e commozione lungo tutto il tragitto: numerose presenze di estremo saluto e fiori.
BIBLIOGRAFIA
-Archivio Storico Comunale
-Archivio St.Comunale Toponomastica
-AA.VV.-Dizionario biografico degli Italiani
-AA.VV.-Enciclopedia Zanichelli
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-Piastra W &C-Dizionario biografico dei Liguri-Brigati.1992-pag.272
-Tuvo T.-SPd’Arena come eravamo-Mondani.1983-pag.63