GRANDIS                                           vico Grandis

 

TARGA:  vico -  Grandis

 

 

QUARTIERE ANTICO: Coscia

 da MVinzoni, 1757. In giallo, via GDCassini;  verde, ipotetico tracciato del vico.

 

N° IMMATRICOLAZIONE:   2786; CATEGORIA:  3

 

CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°:   30940

UNITÀ URBANISTICA: 28 – s.BARTOLOMEO

 da Google Earth 2007. In rosso palazzo della Fortezza; fucsia la chiesa delle Grazie

CAP:   16149

PARROCCHIA:  s.M.delle Grazie

STRUTTURA:  Senso unico viario, da via L.Dottesio a vico Grattoni.

Strada comunale carrabile, lunga 31 m e larga 3,7 m. con due marciapiedi.

CIVICI: comprende il civ. 1 e 2 neri

2007= NERI   =  1                  e  2

           ROSSI = da 1r a 9r          -

Esisteva nel Pagano/40, da via L.Dottesio a  via Grattoni, con civv. neri 1 e 2.

 

STORIA:  Nell’anno 1900 fu proposta la titolazione all’ingegnere a quel vicolo -da via De Marini - ancora anonimo, “contro la fabbrica Sanguineti verso giorno”

   Il Novella cita la strada come iniziante in via De Marini

   Una bella edicola di “Madonna con Bambino”, raffigurante la Madonna del Carmine (o del Carmelo), è affissa alla parete del palazzo posto a ponente, conosciuto come palazzo Sanguineti (vedi via Daste) (Lodovico Sanguineti utilizzò la costruzione per impiantarvi una fiorente industria conserviera, che ebbe attività per circa un secolo, a cavallo tra il 1800 e 1900; Gli eredi (→Guido→  ) si occupano delle luminarie dell’edicola, accese nel giorno della festa il 16 luglio)

   Nel 1910, l’elenco stradale pubblicato dal Comune, già dava ufficializzata la denominazione, specificando trattarsi del tratto compreso “da via Demarini all’incontro del vico Grattoni, con civv. sino al 3”.

   Vicino era  un altro stabilimento per la lavorazione della latta, (preparava confezioni per contenere cibi a base di pesce, funghi, trifoli, ecc) chiamato Pretto, poi trasferito a Cornigliano negli anni 1930 .

   Nel 1926 all’atto dell’unificazione nella Grande Genova era di 5.a categoria, e quella sampierdarenese l’unica via a lui intitolata.

 

   DEDICATA all’ingegnere Sebastiano Grandis, nato nel 1817 a san Dalmazio di Tenda (quando questa era italiana, in provincia di Cuneo; dal 1947 è francese e si chiama  S.t Dalmas de Tende).

   Dopo aver approfondito gli studi di tecnica ferroviaria in Belgio, ebbe la direzione della costruenda strada ferrata Torino-Genova, con particolari responsabilità direttive per il tratto  sotto la galleria dei Giovi.

Il  primo treno arrivò a Genova il


18 dic.1853***, e poi ufficialmente la linea fu inaugurata dal re e regina, con Cavour e ministri vari, arrivati a Caricamento, il 20 feb.1854, sconvolgendo in maniera determinante e totale la struttura della nostra città (vedi dettagli via G.Buranello).


   Partecipò agli studi della prima perforatrice ad aria compressa, ideata assieme ai colleghi Grattoni e Sommeiller, e costruita dalla Gio Ansaldo & C. Questo sistema di perforazione a compressione ripetuta, prevedeva l’utilizzazione di una caduta d’acqua (compressore idraulico) che, oltre al vantaggio per lo scopo specifico della frammentazione della roccia con minore  spesa energetica, permetteva di rinnovare l’aria nella galleria stessa.    Un ingegnere milanese, dr.Piatti, propose una lunga e clamorosa controversia, perduta proprio in virtù dei risultati positivi conseguiti nelle prove fatte alle Cave  (aperta per costruire la galleria del molo Nuovo) sui fianchi di san Benigno, per collegare il porto con San Pier d’Arena, utilizzando l’acqua Nicolay. Questa prova fu seguita dal Cavour in persona (2 mar.1857), e dal Paleocapa allora ministro dei Lavori Pubblici.     All’imbocco della galleria  dei tram fu posta una lapide dettata dall’Alizeri: “DEL MDCCCLVI - QUESTE ROCCE - OBBEDIENTI AL POSSENTE ORDIGNO - DEI PRODI INGEGNERI - GRANDIS SOMMEILLER E GRATTONI - MOSTRARONO POSSIBILE AD UOMINI - ENTRAR NEL CINISIO - E APRIR L’ALPE AI COMMERCI - LA CITTÀ’ DI SAN PIER D’ARENA - IN APRILE DEL MDCCCLXXVII - STANZIO’ QUESTO SCRITTO - GLORIANDO - CHE QUI S’AUGURASSE CON INGEGNO ANIMOSO - L’ESTREMA FATICA DEL SECOLO “.

   Una seconda lapide fu posta sopra la galleria ferroviaria, a ricordo della delibera firmata dal nostro sindaco G.B.Tubino per finanziare l’opera eseguita con grave dispendio economico per la nostra amministrazione. Aveva scritto : “ IL CONSIGLIO - DEL COMUNE DI S. PIER D’ARENA - QUESTO PASSAGGIO CON FERROVIA - PER LA PROSPERITA’ DEL COMUNE - DELIBERAVA - IL VI GIUGNO MDCCCLI” .

 

     Fu poi progettista tre mesi dopo, della galleria del Frêjus (o Moncenisio o Cenisio, dal colle al confine tra alpi Cozie e Graie. Il valico omonimo è posto a 2083 m. in territorio francese, e collega la valle Susa da quella dell’Arc in Savoia; la strada era stata aperta dai romani =mons Cinerum, e fu percorsa da Napoleone); per la ferrovia da Bardonecchia a Modane approvata dal parlamento Subalpino; la galleria traforata con la stessa macchina ad idropressione è lunga 13,6 km. ed  iniziata nel 1857  fu inaugurata il 17 settembre 1871.

   De Landolina scrive che studiò pure come potenziare l’efficacia delle locomotive

   Lasciò molti scritti tecnici. Morì a Torino nel 1892

 

 

 

BIBLIOGRAFIA  

 

-Archivio Storico Comunale Toponomastica -scheda 2221

-AA.VV.-Annuario guida archidiocesi-anno 1994-pag.411; 2002-pag.448

-DeLandolina GC.-Sampierdarena-Rinascenza.1922- pag.43

-Enciclopedia Motta

-Enciclopedia Sonzogno  

-Gazzettino Sampierdarenese : 7/80.3  +  8/80.11 + 9/80.7

-Gazzo E-100 anni dell’Ansaldo- Ansaldo 1953-pag. 32

-Lamponi M-Sampierdarena-LibroPiù.2002-pag.28

-Novella P:-guida di Genova-manoscritto B.Berio1930-pag. 18

-Pagano/1933-pag. 246; /40-pag.307;  /1961-pag.237

-Pastorino&Vigliero-Dizionario delle strade di Ge.-Tolozzi.1985-pag. 899

-Poleggi E &C-Atlante di Genova-Marsilio 1995- taV.51

-Tuvo&Campagnol-Storia di Sampierdarena-D’Amore.1975-pag.68