GROSSI via Tomaso Grossi
TARGHE: via – Tomaso Grossi - strada privata -
San Pier d’Arena – via Tomaso Grossi – scrittore e poeta – 1791-1853
angolo con rientranza di via G.Spataro
angolo con via R.Pieragostini
QUARTIERE MEDIEVALE: Mercato - Ponte
da MVinzoni, ipotetico tracciato
della via.
N° IMMATRICOLAZIONE: 2788, CATEGORIA: 2
da Pagano/1961
CODICE INFORMATICO DELLA STRADA - n°: 31380
UNITÀ URBANISTICA: 24 - CAMPASSO
da Google Earth 2007
CAP: 16151
PARROCCHIA: san Giovanni Bosco san Gaetano
STRUTTURA: con un percorso ad L, era doppio senso veicolare fino alla fine del 2006 quando fu creato senso unico da via Pieragostini a levante sino a dove si collega sia con via Eridania e –sempre senso unico- con via G.Spataro. La piazza è quasi interamente occupata da posteggio d’auto; le aiuole nel 2007 sono affidate alla cura degli abitanti costituiti in ‘associazione’ risonosciuta dal Comune.
1998
Nel 1981 fu assegnato il civ. 2 all’impianto sportivo.
È servita dall’acquedotto Nicolay.
STORIA: la strada era già presente nei primi anni del 1900 (quando via Pieragostini era via Cesare Battisti, e Tomaso si scriveva con due emme).
Presente aggiunto a penna e come “vico” nell’elenco comunale del 1910 (quindi deliberato negli anni seguenti), aveva i civici sino al n° 9, e si distaccava –allora- ‘dalla via san Cristoforo verso la aff. Lig. Lombarda’.
Essendo strada che affiancava grossi stabilimenti, era ovvia l’apertura di minuti e svariati negozi commerciali ed alimentari (soprattutto trattorie, osterie o friggitorie) ed officine, praticamente oggi tutte scomparse.
Il Pagano 1925 segnala la presenza al civ. 13-15r del saponificio ‘della Torre’ di Morgavi A.E.;--- civico non precisato la tipografia di Tosi Michele che esisteva ancora nel 1933.
Nel 1926, anno di passaggio di unificazione comunale nella grande Genova, essendo unica via a lui intestata non subì variazioni e sempre classificata di quarta categoria.
Nel 1933, viene descritta ‘chiusa alla fine’; ed in realtà così è ancora, anche se ha sfoghi multipli di comunicazione con le strade vicine.
Nel Pagano/40 andava da via Monte Corno a chiusa. Aveva mlti civv. neri ed un solo rosso, 3r carbonaio.
CIVICI
NERI= da 1 a 9 e da 2 a 4
ROSSI= da 1r a 29r e 2r
===civ 2 Il complesso polisportivo “Crocera”. in zona “Eridania“.
Alcuni libri lo pongomo in via Eridania, 3
Una diatriba è nata nel 2006 sull’uso del termine Crocera anziché Crociera come si vorrebbe nella lingua italiana. La conclusione sarebbe che, il termine - probabilmente nato da un ‘errore culturale’- è ormai entrato in uso senza la i, e come tale da accettarsi in parallelo a tanti altri toponimi deformatisi nel tempo per uso improprio o incultura popolare (per noi, vale san Barborino).
Nell’area su cui sorgeva lo zuccherificio, il primo piano regolatore previde utilizzazione ad abitazioni; quello successivo donò 8000 mq ad uso sport, tempo libero e servizi. Fu battezzato con questo nome, tratto dalla località su cui è sorto e conosciuta da tutti.
Tormentata è stata la sua breve storia, sia per motivi tecnici che politici, economici ed organizzativi; tanti errori e troppi, di tanti e troppi.
anno 1979
1979 2005
A partire dal progetto dell’arch. Guido Veneziani. L’edificio fu battezzato il 22 febb.1981 ed inaugurato la mattina di sabato 14 marzo, con un programma comprendente tornei e dimostrazione di tutte le attività possibili, diluite per tutti gli 8 giorni a seguire. Si presentò in tre volumi distinti, circondati da una strada alla quale fu proposto il nome di “Via dei Nove Olimpionici” (quelli sampierdarenesi delle Olimpiadi di Anversa del 1920: Pietro Bianchi, Giglio Bisagno, Fernando Bonatti, Luigi Cambiaso, Agostino Frassinetti, Romualdo Ghiglione, Umberto Lungavia, Filippo Savio, GB Tubino); ma evidentemente non se ne fece nulla.
=una palestra di m. 30x18, alta 7,5 (che fu dedicata a Pietro Bianchi, dirigente della P.A.Croce d’Oro e atleta olimpionico della pesistica, nato a Genova nel 1895 iniziò nella Sampierdarenese a 16 anni sia l’atletica leggera che sollevamento pesi: in questa ultima attività nello stesso 1920 divenne campione nazionale dei medi e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Anversa. Fu poi arbitro nazionale ed allenatore della squadra della Sampierdarenese divenuta sotto la sua guida più volte campione d’Italia a squadre) usufruibile anche come campo da pallavolo-pallacanestro, e tribuna per oltre 300 spettatori.
=una piscina coperta, di 35x25m. (ufficialmente 33,33x25, da poter compiere i 100m ed oltre, ed eventualmente contenere un regolare campo da pallanuoto. Fu dedicata ai fratelli Frassinetti (Agostino, Silvio ed Antonio Settimio) nati in zona Coscia, nuotatori importanti negli anni ’30 della San Pier d’Arena sportiva, divenuti di spessore internazionale ed olimpionici anche di pallanuoto; primi –in particolare Silvio-, nell’applicare in Italia il crowl nello stile libero. Ma di essi come ‘intestatari’, nelle citazioni giornalistiche non se ne parla più). È unica della delegazione; era gestita dalla Unione Sportiva “la Crociera” (fondata nel 1984 con la fusione di altre società: la Cornigliano 79, la Ciclistica, l’Uges Esperia, il Centro Formazione fisica sportiva ‘ conquistando primati e titoli regionali). Consentiva anche gare internazionali di nuoto essendo a dodici corsie e di pallanuoto.
Il Comune però dovette chiuderla pochi mesi dopo l’inaugurazione, riscontrando inaccessibili gli impianti di manutenzione: nel contenzioso l’impresa costruttrice ‘Mosa’ e due funzionari comunali, finirono in tribunale.
Riaperta al pubblico, dopo attente verifiche fu richiusa nel 1993 dalla USL 11 per ordine del commissario straordinario prefettizio V.Stelo (a seguito di tale provvedimento, tutti gli atleti dovettero trasferirsi in altre sedi e la società non poté onorare un debito pregresso divenendo morosa di svariati milioni col Comune) per il riscontro di gravi problemi strutturali (delle infiltrazioni provenienti da un ramo del Polcevera il cui corso d’acqua sottostante, -sia per pressione che per depressione- avrebbe potuto causare improvvisi gravi pericoli a chi in quel momento fosse immerso; i vicini palazzi di via Eridania avevano dovuto porre fondamenta assai più profonde, prima di trovare terreno solido su cui poggiarsi. Considerata l’inagibilità e dopo un breve intervallo di occupazione degli Zapata, tra le voci circolò anche quella della conversione e destinazione dello spazio ad altre strutture meno rischiose).
Lavori di ripristino furono messi in atto nel 1996, ma sostanzialmente rimase però inutilizzata per le inadeguatezze normative e per gli alti costi che comportava da sola, non compensati da sufficienti entrate; si dice anche per eventuale pericolo di smottamento del terreno sottostante di natura detriti torrenziali sabbiosi
Nel marzo 1999 si parlò sul Secolo di interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento impiantistico per un importo di 7miliardi e 940milioni di vecchie lire
Negli anni 2000 fu soggetta a completo ripristino su progetto dell’ing. del Comune Roberto Innocentini (3milioni e mezzo di e. per rifare completamente piscina, palestra e palazzina): terminata due anni dopo (2002) la ristrutturazione e collaudati gli impianti, ne seguì un tormentone per oltre un anno posticipando continuamente la data di inaugurazione causa difficoltà di gestione;
=ed una palazzina detta dei servizi, di 5 piani, preesistente. Adattata per spogliatoi per i due sessi, per arbitri, per handicappati e per il personale; sala medica; una sala lettura;uffici e sale riunioni; appartamento per il custode (anch’essa ristrutturata nel 2000).
In seguito al summenzionato provvedimento del commissario, tutta la realizzazione fu contemporaneamente chiusa, riscontrando che anche l’impianto elettrico, le uscite di sicurezza, i servizi igienici non erano a norma CEE di sicurezza.
Dopo anni di polemiche, false partenze, rinvii, ricorsi in tribunale ed ovvi ritardi e spese inutili, fu dell’apr.1999, la notizia che al Comune era arrivata la disponibilità (convenzione tra delegato regionale del Coni, sindaco, assessore allo sport) – tramite un ‘credito sportivo’ col tasso del 3% - di sette-otto miliardi di lire (nel 1994 parlavano di quattro miliardi, nel 2002 si scrive siano stati sei=3 milioni di euro; altrove si scrive siano stati 4milioni di euro) previsti dal progetto (arch. Enrico Rocchi; imprese soc. Tecnoedile e soc.flli Iotti) e destinati alla ristrutturazione (forse meglio un rifacimento totale, visto che del vecchio sono rimasti solo i muri esterni) del complesso, con realizzazioni multiple migliorative funzionali e razionali: non solo quindi consolidamento della base, ma anche rifacimento della piscina (13 corsie, tetto rialzato di 2m rispetto il precedente, e formato da pannelli di plexiglass trasparenti), della palestra (con 130 posti nelle gradinate, ufficializzata per incontri regionali) e degli impianti di riscaldamento, possibilità di afflusso delle persone handicappate, doppie uscite e galleria per visitatori chiusa da vetrata.
Mancava la non facile scelta del gestore (con tutte le implicazioni che comporta: proprietà di Tursi, data in concessione, ma senza supporto di contributi pubblici; assunzione di responsabilità, di modalità di utilizzo e contabilità: ovvero, qualche società polisportiva che oltre assumersi gli oneri di manutenzione pagasse un canone al Comune, promesso simbolico): a fine aprile promettevano scegliere l’affidatario in breve, non appena terminati i lavori; ma invece si dovettero aspettare ancora cinque anni.
Nel frattempo, il 12.4.2002 dopo una spesa complessiva di 3,5milioni di euro, avvenne da parte del Comune la presentazione in anteprima del restyling ai giornalisti ed autorità. Nell’ottobre di quest’anno si parlò di riaprire, ma ciò slittò ancora, nella ricerca di ultimare i lavori ed intanto cercare una catena di gruppi sportivi iscritti al FIN (federazione nazionale nuoto) ed iscriverli alla Consulta dello sport.
All’esterno furono attrezzati alcuni ampi da bocce e con giochi per l’infanzia.
Ma dopo una decina di anni di inattività ed un restyling da 3,5 milioni di e., si apprende che solo a fine ottobre 2003 l’impianto (vasca di 25x33, quindici corsie per corsi di nuoto, acquagym, terza età, scuole e società agonistiche) fu riaperto; inaugurato il 18 dicembre alla presenza del cardinale Tarcisio Bertone, del sindaco Giuseppe Pericu, dalle ragazze del ‘sincrono’ della ProRecco; e questo dopo che l’appalto gestionale (piscina e palestra) fu vinto (unica busta di proposta) dalla società ‘Crocera Stadium’ (direttore generale Luca Verardo), con scadenza 2013 e con la formula – per il Comune - “a costo spesa zero e introito di un canone d’affitto annuale di 4298,42 euro più l’1% dei guadagni annuali” (presieduta da Andrea Biondi, manager di impresa di elettronica, nipote del politico deputato; vicepresidente Luca Verardo già responsabile del Paladonbosco; primo sponsor il gruppo Amga (partner tecnologico) e poi anche Arena e Carige; composta dalle maggiori società locali (donBosco; Igo Volley; Basket Granarolo che avrà campo base nella palestra; Dopolavoro Ferroviario; Sportiva Crocera la cui squadra di pallanuoto è in serie C, gestirà l’impianto; Progetto 80) che dovranno farsi carico della manutenzione e dare al Comune una percentuale degli incassi (difficile quindi l’inserimento delle scuole, handicappati, liberi nuotatori, e – purtroppo - anche l’agonistica)). La tariffa prevede 40 e/mese (25 i ragazzi), per tre volte la settimana+due volte al centro Palagym del DonBosco.
All’apertura di novembre 2003, ci fu un boom di presenze
Nello stesso anno, col fine di incrementare le entrate affiancando alle attività sportive anche alcune a carattere commerciale, iniziarono i lavori per una seconda piscina, all’aperto lunga 18m, larga 8m; ed una terza più piccola per bambini (m 8x2,5 e 09h: per idromassaggio o nuoto controcorrente). Le opere di sbancamento, comportando il taglio di tre alberi del giardino, ebbe la successiva reazione dei residenti le proteste portarono ad un esposto a difesa del verde tramite ricorso al TAR che inizialmente nell’agosto diede ragione ai Verdi con arresto delle ruspe. Una successiva delibera del novembre 2004 diede invece via libera alla prosecuzione dei lavori di ampliamento.
Nel febbraio 2004 poté svolgersi la prima “settimana di educazione con lo sport”, promossa con le scuole, e sponsorizzata da Carige, DonBosco e CroceraStadium. Nel gennaio 2005 si parlò del tetto che “fa acqua” e richiede ulteriori 100mila euro per l’impermeabilizzazione, con ovvia grave ripercussione sulle iniziative del gestore. Nel 2006, la società conta 103 giovani iscritti (11 nella categoria assoluti, 11 junior, 25 ragazzi, 56 esordienti di classe B), classificandosi al 19° posto tra le 31 società liguri di nuoto. Nel 2008 presidente è sempre Andrea Biondi, con due settori: pallanuoto (waterpolo) e nuoto . In collaborazione con il CS Paladonbosco.
===civ. 7 è scritto all’Arch.Stor. di Palazzo Ducale esserci - sopra il portone - una Madonna della Guardia in marmo, e che è stata restaurata nel 1957
===civ.21- 23r (altrove si scrive civ. 33, tutti non ben reperibili oggi) nel 1928-33 era presente una società di M.Soccorso “Fratellanza Operaia” ad attività generali.
DEDICATA al notaio, scrittore e poeta comasco, nato a Bellano il 23 gennaio 1790, secondogenito di Francesco e Tarelli Elisabetta. Si laureò in giurisprudenza.
Rimane famoso per il poema “ I lombardi alla prima crociata”, 1826, da cui fu tratto il libretto dell’immortale opera musicale di G.Verdi.
Ed anche per il romanzo storico “Marco Visconti” del 1834 (poderosa narrazione mista tra fantasia, e verità storica del trecento, ‘cavata dalle cronache di quel tempo’).
Aveva esordito con alcune novelle, alcune in versi, altre anche in dialetto milanese (“la fuggitiva”, 1816; “Ildegonda”, 1820: questa scritta in ottave e poi da lui stesso riportata in italiano; “Ulrico e Ida”, 1837, ed altre); poesie (“Prineide” del 1814: fantasia in dialetto milanese, attorno all’uccisione del ministro napoleonico G.Prina).
Tutte le sue opere furono ristampate postume nel 1862, a cura di un amico scrittore Antonio Curti.
Ritratto di C Gerosa – scuola d’Arte - Treviglio
Massimo D’Azeglio, lo descrisse in una sua opera, nella parte appunto di un notaio che stipula un contratto di nozze tra due personaggi.
Rappresentò una delle figure letterarie più significative del romanticismo italiano, del quale fu fervente fautore, con una personalità sobria e fine; grande amico del Manzoni, fu di lui il segretario dal 1822 al 1836 ricevendone incoraggiamento e da lui definito “tenero e poderoso”.
Impegnato anche politicamente, nel 1848 fu inviato a stipulare l’atto di fusione tra Piemonte e Lombardia; ma nel 1838 decise rinunciare alla via sociale per tornare alla primitiva sua attività di notaio.
Morì a Milano il 10 dicembre 1852 (Zanichelli scrive 1853); le sue spoglie vennero nel 1904 traslate in forma solenne nel famedio del cimitero monumentale di Milano.
BIBLIOGRAFIA
-Archivio Storico Comunale Toponomastica - scheda 2252
-DeLandolina GC.-Sampierdarena-Rinascenza.1922-pag.44
-AA.VV.-Annuario.guida archidiocesi—ed./94-pag.411—ed./02-pag.449
-AA.VV.-Dizionario Biografico degli italiani-
-Enciclopedia Motta
-Enciclopedia Sonzogno
-Enciclopedia Zanichelli
-Gazzettino Sampierdarenese : 3/80.1 + 5/80.13 + 1/81.3 + 2/81.8 + 4/94.13 + 2/95.4 + 6/95.6 + 8/95.5 + 9/97.4 + 08/02.5 + 10/03.3
-Il Secolo XIX : 3.10.97 + 27.11.98 + 17.3.99 + 15.4.99 + 28.03.02 + 13.04.02 + 27.04.02.pag.24 + 23/4/03 + 30.09.03 + 05.11.03 + 11.11.03 + 16.12.03 +13.2.04p.42 + 1.5.04 + 6.6.04 + 14.8.04 + 2.10.04 + 12.11.04 + 11.1.05 + 15.1.06 + 30.7.06 +
-Lamponi M.-Sampierdarena- LibroPiù. 2002- pag.106
-Morabito&Costa-Universo della solidarietà.Priamar.1995-pag.492
-Novella P.-Guida di Genova-manoscritto B.Berio 1930-pag.19
-Pagano ed.1940-pag.309
-va aggiunta la bibliografia esistente in via Eridania e relativa alle piscine