PAPA via del Papa
È una strada che dalla zona Fiumara (prima della demolizione degli stabilimenti Ansaldo) sbucava in zona aeroporto, usufruendo di un ponte proprio -da allora anche lui chiamato ‘ponte del Papa’- e passando all’interno delle acciaierie, delle quali è proprietà.
Ovviamente non è un nome ufficiale riconosciuto dalla toponomastica, ma fu così chiamata perché su suggerimento dell’arcivescovo mons. Siri fu usata nel 1985 solo per due giorni, il 21 e 22 settembre, per accompagnare papa Giovanni Paolo II, appena sceso dall’aereo, nell’interno dell’Italsider in crisi, fino ai capannoni del laminatoio a freddo dove parlò di fronte a tremila operai; e poi (credo però proseguendo via mare) per arrivare a Genova
Venne riutilizzata nel 1994 quando si diede il via alla ristrutturazione del ponte di Cornigliano mentre era in atto anche il ‘restyling’ del ponte dell’autostrada. Si dovette far ricorso a questo percorso, in orario 11-15, per i camion (oltre 400 giornalieri) che uscivano dal porto e dall’autostrada stessa.
Tutta l’area stradale venne promessa essere venduta entro il 1999 alla città; venne così ‘requisita’ dalla Prefettura che la affidò in gestione al Comune per disciplinare il traffico (intersezione con la via ferrata, con cavi ad alta tensione e condutture dell’acqua e del gas) valutandola di urgente realizzazione essendo fondamentale per snellire il traffico –non solo quello pesante- da via Molteni e via Cornigliano, realizzando la ‘nuova strada a mare’ (suddivisa in quattro lotti, così suddivisi: il 1° che sarà il tunnel sottomarino; 2° la zona dell’elicoidale; 3° Lungomare Canepa con viadotto sul Polcevera; 4° dal torrente all’aeroporto, attraverso le acciaierie (già finanziato con 80milioni per 2°-3°-4°, di cui metà dell’Anas che attende per affidare gli appalti appena il prefetto ed il tribunale decideranno in merito al ricorso); 5° dalle acciaierie a Multedo.
A bloccare i lavori è stato un ricorso dell’Ilva di Cornigliano al Tar nei primi mesi del 2003, poiché il lembo di terreno necessario è di loro proprietà (dal punto di partenza del ponte sulla riva destra).
Il ponte ferroviario sul torrente (eretto negli anni ’30), è stato demolito in due tempi; il secondo, messo in atto il 27 sett. 08 con 32 cariche esplosive (=18 kg di esplosivo) collocate sui pilastri di supporto, scoppiate alle 13,50. L’operazione è stata diretta dall’esperto Danilo Coppe coadiuvato da specialisti della brigata paracadutisti della Folgore su richiesta della Prefettura. Per evitare schegge ed onda d’urto, la zona di esplosione è stata ‘fasciata’ da materassi e bolle d’acqua specifici.
A fine 2009, solo su il Cittadino si legge che il presidente della Regione Burlando ha promesso che questa strada verrà riattata entro il 2012 (nel 2007 si parlava entro 2011) essendo i lavori principali nel tratto dopo il torrente, ove a Cornigliano erano gli elettrofiltri delle acciaierie (ora demoliti) e la bonifica del terreno. Il nuovo ponte, ad unica campata, sarà alla fine e prolungamento di lungomare Canepa.
BIBLIOGRAFIA
-Il Cittadino 27.12.09
-Il Secolo XIX- del agosto (?)1994 + 22.6.03 + 28.09.08
-La Repubblica - del 19.1.04