VOLONTARIATO GIARDINI DEL VOLONTARIATO
TARGA: Giardini / del / Volontariato
STORIA
Nei primi mesi del 2012 su una aiuola a mare, prima lungo il percorso chiamato “via Fiumara” e ancor prima dell’ingresso al Centro Commerciale, è comparsa questa targa, apposta – come quella delle ‘Donne di Teheran’ senza particolari segnalazioni di motivazione.
A ponente di esso, è stata apposta la lapide ai “giardini Louis Braille” (vedi).
Quindi, non avendo civici, non è una vera e propria targa stradale – anche se ha dimensioni e struttura eguale - quanto una lapide/dedica, a memoria di una realtà, di una forza sino ad allora sotterranea, chiamata ‘volontariato’ e come tale, fino ad oggi, destinata a poca considerazione.
STRUTTURA Corredata di palme, è anticipata dalla vasca a multigetti (in uso solo nei giorni senza vento; ciuffi d’acqua che partono da terra attraverso sassi cubici di porfido) ed è pavimentata a passaggio, più che a giardino.
DEDICATA
Per noi sampierdarenesi è stato l’evento dell’Expo - promosso dal Municipio Centro Ovest II (San Pier d’Arena/San Teodoro) - che ha portato alla ‘scoperta’ del volontariato quale ricchezza sociale, riconosciuto per la vastità di benessere apportato sul territorio dalla profusione di impegni dei tanti operatori. Questa manifestazione, organizzata dall’assessore municipale alla cultura Elena Di Florio, presidente Franco Marenco, è stato unico tra i vari del Comune di Genova. Promosso nel novembre 2010, con l’incontro iniziale di 58 società locali. Fu chiamato “Expo Associazioni” e solo dopo esso, fu ‘scoperta’ la forza del volontariato. Ospitato al Centro Civico, con stand singoli, rimase aperto al pubblico per dieci giorni presentando anche manifestazioni gratuite di propria esibizione (canti, cinema, conferenze, danza, ecc.). Ebbe notevole successo sia di partecipazione, sia poi di collaborazione tra associazioni aventi fini paralleli o similari.
L’Expo, ripetuta nel 2011, ha avuto un numero di associazioni partecipanti quasi raddoppiato con un finale in gloria, di maggiore integrazione e festa.
Ma già dagli anni 1920, per gli Scout sopra i diciott’anni, il cui motto è ‘servire’, tale spirito era orientato a riflettere la presenza sia all’interno dell’Associazione che – contemporaneamente - anche al di fuori di essa. E più antiche ancora sono le Società di Mutuo Soccorso e la Croce d’Oro, delle quali San Pier d’Arena vanta il primato in numero percentuale (rispetto la popolazione) e l’antichità.
Sino a dopo l’ultima guerra, il concetto di ‘gratuito’ totale, nel sociale era stato propugnato prevalentemente in sede religiosa.
Molte sono diventate poi le associazioni di Volontariato, con finalità plurime (dallo sport alla cultura, da storiche a ludiche) tutte che si gestiscono autonomamente, e talune che svolgono anche servizi; con esse è subentrato anche il laicismo – sia in campo internazionale, nazionale, locale nonché con risvolti politici, ricordando che per mantenersi esse devono pur sempre ricuperare soldi, quantomeno dai soci, ma che basterebbero solo per le spese minute.
Solo nel 2011 la politica ha scoperto come ottenere enormi vantaggi - e ne elogia quindi la presenza - senza sborsare una lira né fare alcunché per valorizzarla meglio: difatti nulla viene concesso non solo a livello di affitto dei locali ma anche - per qualcuna come la Sampierdarenese ginnastica –non sono state affrontate né risolte, né la sede né la disponibilità delle attrezzature, né...
Alla fine, la targa stradale di dedica al Volontariato diventa eguale a quella posta tanti anni fa dedicata agli Operai: molto bravi, se ne riempiono la bocca ed ingrassano solo alcuni, basta che i titolati non chiedano soldi e non rompano i timpani: cambia il colore di chi governa, ma la presa in giro resta. Le società, se ‘non ci sono soldi’, ci mettono del loro pur di apparire: accettano regole regionali imposte e mirate allo scopo di dichiararsi ‘non profit’; ovvero che il limone è disponibile ad essere spremuto.
E mentre il mondo si avvia inesorabilmente verso fredde logiche di mercato nel quale non c’è spazio per il gratuito, per i deboli, per i poveri (ci pensi lo Stato!) esiste ancora una porzione di ben pensanti i quali – ancorati a vecchi insegnamenti – ritengono che il guadagno non basta a portare felicità mentre lo è il donare. E la meta non è da poco: rallentare che il mondo si trasformi in egoismo totale, incentrando la convivenza non solo in base alla religione ma anche in base al fatto di essere cittadini della terra.
Il Celivo apre nel 2012 corsi di ‘introduzione al volontariato’ ovvero fare del volontariato spontaneo un volontariato guidato.